Yari Bernasconi in dialogo con Bruno Pellegrino
(FR/IT)
Yari Bernasconi è nato a Lugano nel 1982 e vive oggi a Hinterkappelen, vicino a Berna. Dopo l’esordio nel 2009 con il poemetto Lettera da Dejevo (Alla chiara fonte) e la silloge Non è vero che saremo perdonati (in Undicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea, Marcos y Marcos, 2012), ha pubblicato diverse plaquette e due libri di poesia: Nuovi giorni di polvere (Edizioni Casagrande, 2015, Premio Terra Nova della Fondazione Schiller, tradotto in francese da Anita Rochedy per le éditions d’en bas e in tedesco da Julia Dengg per Limmat Verlag) e La casa vuota (Marcos y Marcos, 2021, Premio svizzero di letteratura). Yari Bernasconi è inoltre autore, insieme allo scrittore Andrea Fazioli, del reportage letterario A Zurigo, sulla luna. Dodici mesi in Paradeplatz (Gabriele Capelli Editore, 2021, tradotto in tedesco da Marina Galli per Limmat Verlag).
Nato nel 1988, Bruno Pellegrino vive a Losanna e Berlino. Laureato del Prix du jeune écrivain per il racconto L’idiot du village (Buchet/Chastel, 2011), pubblica nel 2015 il suo primo libro, Comme Atlas (ried. Zoé poche, 2018). Là-bas, août est un mois d’automne (Zoé, 2018) riceve parecchi premi, fra cui il Prix des Libraires Payot e il Prix Écritures & Spiritualités. Il suo ultimo romanzo, Dans la ville provisoire (Zoé, 2021), gli è valso il Prix Dentan. Attivo per dieci anni nel collettivo AJAR, Bruno Pellegrino ha co-redatto con Aude Seigne e Daniel Vuataz le due stagioni di una serie letteraria, Stand-by (Zoé, 2018 e 2019), e un «roman de gare», Terre-des-Fins (Zoé, 2022).